Occuparsi di spazi urbani oggi significa lavorare in una realtà sempre più sfuggente, complessa, instabile e spesso indifesa davanti ai processi in atto e alle loro conseguenze spaziali. Le dinamiche economiche, politiche e sociali attuali hanno inciso profonde trasformazioni nelle nostre città: è sempre più difficile distinguere e separare l’ambito privato da quello pubblico. È complicato osservare questo cambiamento nelle nostre vite, come interpretarlo dunque in architettura?